• Centro Culturale Casanova

    Laveno Mombello, Italia, 2009

Inquadramento urbanistico

L’edificio oggetto dell’analisi e del progetto di riuso e valorizzazione è sito nel nucleo antico della località Casanova del comune di Laveno Mombello. La localizzazione collinare e l’appartenenza ad un gruppo di case compatto che formano al loro interno corti, ha favorito la conservazione e quindi la riconoscibilità delle parti più antiche degli edifici. A margine di questo sistema è nato negli ultimi cinquant’anni un tessuto più diradato di case, principalmente unifamiliari e bifamiliari con giardino di proprietà che ha comportato un grande cambiamento del paesaggio sia antropizzato che naturale. Il riconoscimento del valore dell’edificato storico (diffuso) nella composizione dello spazio urbano indirizza ad un approccio di tipo conservativo, che si orienta alla valorizzazione quindi di forme e tecniche costruttive di ogni epoca, riconoscendone il valore documentario, senza però rinunciare al progetto del nuovo e all’espressione quindi di una architettura del nostro tempo.

Metodologie di intervento

Il rinnovato atteggiamento di tutela e valorizzazione dei manufatti che costituiscono i centri antichi ha portato alla scelta obbligata di un intervento di conservazione che vada nella direzione del mantenimento non solo di caratteri architettonici e tipologici ma che preveda un «intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale» (Codice dei Beni Culturali). In questo senso va interpretato il progetto che si avvale di una fase di conoscenza e conservazione del manufatto e di una fase di sua valorizzazione attraverso il progetto del nuovo e il riuso. Il progetto di conservazione proposto vuole consentire la lettura di tutte le fasi evolutive del manufatto articolandosi attraverso due temi strettamente correlati:

una lettura della situazione attuale attraverso l’identificazione delle tecniche costruttive legate alle fasi evolutive senza una attribuzione di valore aprioristica che ne privilegi una rispetto alle altre. Si propongono quindi interventi di conservazione diffusi e puntuali tesi a contrastare i fenomeni di degrado in atto mantenendo la situazione formale attuale. Si persegue il mantenimento in sito di ogni elemento limitando allo stretto necessario le rimozioni, e arricchendo la stratificazione attraverso il progetto del nuovo. Ogni elemento, infatti, se correttamente rappresentato ed interpretato fornisce indicazioni preziose circa l’evoluzione del complesso;

un intervento di adeguamento alle necessità del riuso, anche attraverso l’aggiunta che svolge il compito di integrare tutti gli elementi presenti e di rimetterli in dialogo fra loro e con il nuovo. L’intervento di adeguamento propone un linguaggio architettonico riconoscibile e dal forte carattere contemporaneo. Il nuovo dialoga con l’antico attraverso l’introduzione di temi che evocano il mondo della complessità, e la leggerezza con cui lo si può affrontare: ne nasce un percorso vario che si inserisce fra gli spazi aperti e gli spazi chiusi dell’esistente.

                                                                                            Il Progetto di conservazione e riuso.

Piante

Il metodo prescelto per l’analisi è quello di leggere il sistema delle fabbriche rispettando ogni segno e presenza del documento, senza operare selezioni di parti che ne compromettono l’identità e la materia segnata dal tempo e dagli uomini. Il progetto nasce quindi dall’ascolto profondo del costruito dal quale vengono gli spunti che portano al progetto del nuovo. Al progetto di conoscenza segue l’intervento di conservazione e consolidamento cui fa seguito a sua volta la realizzazione di nuovi elementi che completano e armonizzano il contesto frammentato ormai dalle stratificazioni succedutesi nel tempo. Un progetto di conservazione, per quanto accurato ed impegnato nelle strategie, da solo non basta per garantire la permanenza di uso e di valore dei centri storici. Da tale considerazione nasce il progetto che intende fornire al proprietario nuovi spazi ad uso artistico e culturale nonché abitativo, laboratori , ambienti per gli impianti e un’area a parcheggio privato. Il progetto di conservazione e riuso adopera soluzioni costruttive eseguite in modo pratico e relativamente semplici con delle tecnologie e materiali usuali nell’ambito locale, quali ferro, legno, cemento armato, utilizzati in ogni circostanza secondo la particolare “intima” richiesta dello spazio, dalle singole aree del fabbricato o elemento costruttivo trattato. Un tale atteggiamento progettuale ha come motivazione fondante la determinazione di evitare una eccessiva unicità stilistica, rinunciando alla rassicurante formula di sintesi tipologica e compositiva come unica via possibile nella ricerca di una certa coerenza dell’insieme, che in questo caso risulta palesemente contraria alla rilevante presenza di vistose stratificazioni costruttive dello stesso fabbricato e del contesto. All’interno della casa, un congegno articolato di circolazione verticale ed orizzontale formato da scale, ponti, soppalchi e passatoie senza soluzione di continuità, attraversa i diversi locali del fabbricato. Tale circolazione, oltre la doverosa funzione di collegamento, si propone come articolato percorso “promenade”, la cui intenzione è quella d’integrare tra di loro i diversi spazzi e le diverse attività artistiche e culturali che si svolgono simultaneamente nella casa, nonché promuovere la curiosità verso altre discipline ai piccoli allievi che seguono loro specifiche lezioni e devono inevitabilmente attraversare altri locali nel normale svolgimento della loro permanenza nella casa.

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